La rosa canina (Rosa canina L.) o comunemente chiamata rosa selvatica, è una pianta con portamento arbustivo spinoso appartenente alla famiglia delle Rosacee. È la specie di rosa spontanea più comune in Europa e nelle regioni con clima temperato di tutto il mondo. Solitamente cresce in pianura e nelle zone collinari ed è facile trovarla lungo i sentieri o ai margini dei boschi. I suoi fiori bianco-rosati fioriscono da Maggio a Giugno fino alla comparsa dei suoi frutti che in realtà sono bacche di colore giallo chiamate cinorroidi.

PROPRIETA’ E UTILIZZI DELLA PIANTA
La rosa canina è conosciuta principalmente per l’alto contenuto di vitamina C racchiuso nelle sue bacche, un potentissimo antiossidante responsabile di numerosi processi metabolici: previene l’invecchiamento cellulare contrastando l’azione dei radicali liberi e allo stesso tempo rinforza il sistema immunitario. La rosa canina contiene anche altre sostanze antiossidanti come i tannini e i polifenoli ed è anche fonte di minerali, carotenoidi, pectine ed acidi organici.
Tra le virtù principali si ricordano l’azione:
- astringente e tonica
- antinfiammatoria
- antisettica e cicatrizzante
- vasoprotettrice
- antiallergica
- oftalmica

Agisce in maniera efficace anche sull’apparato respiratorio e viene adoperata nella cura dei malanni di stagione come raffreddore e tosse ma anche asma, allergie ai pollini, sinusiti e riniti. Inoltre, ha una funzione diuretica e depurativa poiché va a stimolare le funzioni renali nell’espulsione delle tossine, favorendo cosi l’eliminazione dell’acido urico, utile anche in caso di gotta e reumatismi. La rosa canina si è dimostrata efficace anche contro l’anemia, perché aumenta l’assorbimento del ferro e per le carenze di calcio svolge la stessa azione.
E’ un ottimo rimedio contro i problemi di stomaco ed è utile per abbassare il colesterolo. Infine, contribuisce alla produzione di emoglobina ed attiva il funzionamento della vitamina B9 (acido folico).

TRA STORIA E MAGIA
La rosa canina, o rosa di macchia era apprezzata sin dal Medioevo per le sue proprietà benefiche. L’appellativo canina è da attribuire a Plinio il Vecchio che, grazie al decotto di radici di questa rosa di bosco guarì un soldato romano dalla rabbia provocata del morso di un cane.
Diversi popoli ne riconobbero, nel tempo proprietà differenti, simili tra loro, riconducibili l’una all’altra o completamente diverse. Gli Assiri la consideravano la pianta medicamentosa per eccellenza, i medici greci ne consigliavano l’uso come tonico, i Persiani, con alcool, rose e coloranti naturali, producevano un particolare sciroppo chiamato giulebbe. Durante l’epoca romana, invece l’utilizzo della rosa canina aveva uno scopo più ornamentale che terapeutico; le donne, infatti utilizzavano polvere di rosa, oli essenziali e petali come rimedi di bellezza.
La rosa canina è, inoltre uno dei fiori di Bach: combatte apatia, rassegnazione, tristezza latente, stanchezza esistenziale, mancanza di interesse per le cose quotidiane.

In magia, la rosa canina è il fiore più adatto per essere offerto in ringraziamento al termine di ogni tipo di rituale. E’ sacro alla Dea e al mondo femminile; fin dall’antichità, le streghe se ne sono sempre servite, non solo dei fiori ma anche delle bacche polverizzate usate nei ricettari magici, creando cosi incensi o sacchetti dedicati a Venere e dunque all’amore. I suoi petali seccati possono essere impiegati nei rituali d’amore, di amicizia e per la benevolenza del prossimo.
Ricorda, prima della raccolta e dell’assunzione, bisogna saper riconoscere e conoscere le piante. Abbi cura e rispetto quando le raccogli, non strapparle ma tagliale così da farle ricrescere più forti.
Emanuela Ciappina