Uno dei maggiori ostacoli alla crescita personale è il giudizio negativo che abbiamo di noi stessi.
Le storie su di noi che continuiamo a raccontarci, quelle che gli altri ci hanno raccontato finiscono per creare uno spazio ingabbiato dal quale è molto difficile uscire.
Così succede che continuiamo a dirci che “non sappiamo farlo”, “siamo troppo distratte”, “ falliamo sempre in tutto”, “non abbiamo coraggio”, “siamo insicure” e la lista potrebbe continuare all’infinito.

È un vero e proprio vociferare interiore.
Nel mio caso la voce è femminile. Lei, la mia parte critica, è grassoccia, ha i capelli bianchi e crespi, un vestito sgualcito, non vede bene e sente anche male, sarà per questo che mi ripete sempre le stesse cose.
Lei ha le spine sulle labbra e quando parla mi fa sempre male.

La sento sempre quando arriva. Col suo passo pesante, inizia a vociferare da lontano. Mi opprime il petto e mi fa sempre pensare e dubitare su tutto.
Io la ascolto, ascolto cosa vuole dirmi.
Ho accettato la sua presenza e imparato a non darle sempre ragione.
Si, sbaglio.
Si, fallisco.
Si, sono sbadata.
Si, ho paura. Soprattutto di sbagliare.
Si, ho le mie insicurezze.
Si, è vero, ma non sono solo questo.

Ho una parte di me che ha il cuore sulle labbra.
Questa mia parte, fatta di gentilezza e compassione, è vestita di piume. Ha le ciliegie come orecchini e il mare negli occhi.
Mi ricorda che sono bella anche tutta stropicciata. Mi invita a sorridere delle mie sbadataggini, mi ha insegnato ad accarezzare le mie insicurezze riconoscendo, però, tutte le volte che ho vinto.

Per lei sono tenace e sicura. Me lo dice sempre.
Il cuore sulle sue labbra ha sempre parole gentili. Mi dice sempre la verità e mi invita, ogni giorno, a non raccontarmi storie vecchie che ormai non mi servono più.
Noemi Bitonti